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Quello nella foto (scattata dall’Autostrada dei Parchi A24, 18 giugno 2017, ore 21:24) è un fenomeno al quale non di rado la nostra regione ci mette di fronte: lo spettacolo delle nubi lenticolari!

L’altocumulus lenticularis (sigla “Ac len”; Ley, 1894; CEN, 1930) nell’ International Cloud Atlas della World Meteorological Organization (WMO) viene definito come:

A patch in the shape of a lens or almond, often very elongated and usually with well-defined outlines. The patch can be small elements, closely grouped together; or one generally smooth unit with pronounced shadings

Si tratta di un tipo di altocumulo (nube a medie altitudini, 2000-8000 m) caratterizzato da una tipica forma a lente o “disco volante”. La sua formazione deriva dal cosiddetto fenomeno delle onde orografiche (lee waves): onde statiche che si formano quando un flusso di aria incontra un rilievo montuoso e subisce così delle variazioni nella velocità e nella direzione, generando queste tipiche ondulazioni. Tali nubi si formano solo nelle giuste condizioni atmosferiche, in particolare con la combinazione perfetta di valori di umidità nella zona di deviazione del flusso e se il guadagno di quota è sufficiente a far raffreddare l’aria fino al punto di rugiada.

Se vivete in Abruzzo o vi ci trovate anche solo di passaggio, non dimenticate di volgere lo sguardo verso le montagne, perché potreste imbattervi nella bellezza delle nubi lenticolari!

Riferimenti:

  • Ley, W.C. (1894), Cloudland. A Study on the Structure and Characters of Clouds. London.
  • CEN (1930), International Commission for the Study of Clouds, International Atlas of Clouds and States of the Sky, Abridged Edition for the use of Observers.

Autore dell’articolo: Ida Maiello.

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