Museo

PERCORSO MUSEALE
29/10/2018 al 9/11/2018
Pescara, Via Catullo 2–5° piano.

Le prime indagini italiane sulle acque naturali rimontano a data molto antica. La classica raccolta degli Scrittori delle acque, che vedeva la luce all’inizio del secolo XVIII, ne offre già numerosi esempi, pregevoli per acutezza d’intuito e per spirito di osservazione . Allo stesso secolo XVIII risalgono, inoltre, le prime osservazione sulle piogge e le prime sistematiche letture del livello di qualche corso d’acqua, con le quali si aprivano talune delle più lunghe serie di dati di cui ora si dispone. Nonostante le fervide e ripetute insistenze di tecnici e scienziati illustri : da Lombardini, che già nella prima metà del secolo scorso affermava essere l’osservazione dei fiumi compito ed obbligo dello Stato, a Brioshi, e ad altri più recenti, rimonta solo all’immediato dopoguerra l’entrata in funzione di un Servizio idrografico nazionale. ( tratto da XV Congresso internazionale di navigazione – Venezia settembre 1931.

A partire dai primi mesi del 1918, quindi, le osservazioni e le indagini idrografiche vennero estese a tutto il territorio italiano che venne suddiviso, grosso modo, in dieci grandi compartimenti delimitati con criteri puramente idrografici in modo che ognuno di essi fosse racchiuso da linee spartiacque e comprendesse solo bacini interi, indipendentemente da suddivisioni provinciali e regionali.
I compartimenti vennero affidati ad altrettante Sezioni Autonome del Genio Civile nell’ambito del Ministero dei Lavori Pubblici e sostanzialmente questa suddivisione è stata adottata fino a non molti anni fa. Il Compartimento della Sezione Autonoma di Pescara si estendeva per circa 13.500 Kmq. precisamente dal bacino del fiume Tronto escluso al bacino del fiume Fortore incluso, a meno dei bacini ricadenti nella Marsica, ma includendo l’intero territorio della Regione Molise, l’alta provincia di Foggia, Isole Tremiti incluse, ed alcuni comuni della provincia di Benevento.

Dopo circa settant’anni di attività ininterrotta, a meno di alcuni anni nel corso della Seconda Guerra Mondiale, a seguito della riorganizzazione e potenziamento dei Servizi Tecnici Nazionali (L. 18 maggio 1989, n. 183) le attività del Servizio Idrografico e Mareografico Nazionale e degli Uffici periferici vennero trasferite alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Dopo ulteriori passaggi legislativi, culminati nel DPCM 24/07/2002 “Trasferimento alle Regioni degli Uffici periferici del Dipartimento dei Servizi Tecnici Nazionali – Servizio Idrografico e Mareografico”, il Servizio Idrografico e Mareografico di Pescara e le relative competenze confluiscono nella Regione Abruzzo nell’ambito della Direzione OO. PP. e Protezione Civile a partire dal 1° ottobre 2002. Fino a tutto il 2006, a seguito di accordi interregionali, l’Ufficio di Pescara ha continuato ad operare nei limiti territoriali previsti dall’originaria suddivisione compartimentale. Dal 1° gennaio 2007 esso opera esclusivamente nell’ambito dei limiti amministrativi della Regione Abruzzo.

Giunti quindi a celebrare i 100 anni del Servizio Idrografico e Mareografico, l’ufficio ha allestito un museo temporaneo, rivolto principalmente alle scuole secondarie di secondo grado, dove sarà possibile osservare, attraverso un percorso guidato, tutte le apparecchiature storiche ed attuali utilizzate per le attività dell’ufficio dal 1918 ad oggi.

Le visite sono consentite per singole classi, previa prenotazione all’indirizzo: idrografico@regione.abruzzo.it