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Modellistica climatica

Modellistica climatica

Nell’ambito di questa linea di ricerca, il CETEMPS porta avanti un lavoro basato sull’analisi di serie storiche di dati, sperimentali e di rianalisi, e sui risultati di simulazioni modellistiche a scala globale e regionale, ottenuti con modelli climatici operativi presso il centro (CAM3/NCAR e RegCM).

Nel corso degli anni ci si è occupati di varie tematiche specifiche, tra cui:

  • L’impatto climatico dei forzanti oceanici a lenta variabilità utilizzando il modello CAM/NCAR di circolazione generale e dati di rianalisi da centri meteorologici europei e statunitensi (ECMWF, NCEP, MERRA). In particolare, ci si è concentrati sull’individuazione di possibili relazioni esistenti tra i cambiamenti climatici antartici e gli andamenti delle temperature superficiali degli oceani tropicali e si sono individuati e descritti possibili meccanismi di teleconnessione.
  •  L’utilizzo del modello climatico a scala regionale RegCM per lo studio dell’impatto che il riscaldamento globale, e la conseguente progressiva riduzione della concentrazioni dei ghiacci artici, hanno sul bacino del Mediterraneo in termini di eventi meteorologici estremi.
  • La produzione di previsioni climatiche stagionali sulla regione del Mediterraneo. Il sistema, basandosi su ensemble di forecast globali del centro meteorologico IRI della Columbia University, può fornire previsioni climatiche stagionali sull’Italia ad una risoluzione di circa 50 km, per i 5 mesi successivi al mese in cui la previsione stessa viene elaborata. E’ in corso l’implementazione della catena operativa RegCM-CHyM che permetterà la previsione stagionale del ciclo idrologico sulla regione Abruzzo.
  •  L’utilizzo tecniche bayesiane per il miglioramento delle previsioni climatiche e per la gerarchizzazione dei modelli atmosferici di circolazione generale, applicate all’analisi degli output dei modelli climatici globali che partecipano al progetto CMIP5 del World Climate Research Programme (WCRP).
  •  Lo studio dell’influenza della variabilità solare e geomagnetica sull’atmosfera polare, attraverso il confronto di dati geomagnetici antartici e serie storiche di campi meteorologici assimilati.

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