Presentiamo un breve riepilogo delle condizioni meteo-climatiche di gennaio 2022 sulla Regione Abruzzo, in particolare riguardo le anomalie di temperatura e precipitazione rispetto alle medie climatologiche del periodo. I dati delle stazioni abruzzesi sono raccolti dall’Ufficio Idrografico e Mareografico della Regione Abruzzo ed elaborati dal CETEMPS dell’Università degli Studi dell’Aquila. Si tratta dell’articolo inaugurale di un nuovo tipo di analisi divulgativa che il CETEMPS proporrà a cadenza mensile.
In Figura 1 riportiamo le anomalie rispetto alla media climatologica 1981-2010 sull’Europa da rianalisi NCEP/NCAR (psl.noaa.gov) per il mese di gennaio 2022 di pressione al livello del mare, temperatura a 2 m, precipitazione e vettore vento. Dalla mappa di pressione si deduce come l’Anticiclone delle Azzorre si sia posizionato in media a latitudini più settentrionali del solito, favorendo l’alternarsi di flussi di masse d’aria di origine polare e Nord Atlantica sull’Europa Occidentale, inibendo al tempo stesso l’arrivo sistematico di masse d’aria polare sull’Europa Orientale, come si evince anche dall’anomalia del vento. La presenza di nubi associata è stata in prevalenza minore sull’Europa Sud-Occidentale e maggiore sull’Europa Nord-Orientale. Questa situazione ha fatto sì che le temperature siano state inferiori alla norma sull’Europa Sud-Occidentale e superiori alla norma sull’Europa Nord-Orientale, con anomalie fino a -4°C sull’area intorno ai Pirenei, sulla Grecia e sulla Turchia occidentale e +4°C su Scandinavia e Europa Centro-Orientale. Situazione opposta alle temperature per le precipitazioni, con deficit rispetto alla media sull’Europa Occidentale e surplus in quella Orientale.
Nelle Figura 2 – Figura 5 riportiamo le anomalie di temperatura (media, massima e minima) e precipitazione giornaliere per diverse località della Regione Abruzzo rispetto alle medie climatologiche 1991-2020 per il mese di gennaio 2022. Per le temperature si sono alternate anomalie positive e negative all’incirca ogni settimana su tutta la regione, con ampiezza delle oscillazioni generalmente più ampie nelle località di montagna, meno in quelle di valle e costiere. Particolarmente drastico il passaggio tra la prima e la seconda settimana del mese, la prima con anomalie positive fino a oltre +10°C a Castel Del Monte, Campotosto, Caramanico, la seconda con anomalie negative intorno a -5°C in gran parte delle località montane. La terza e quarta settimana hanno visto nuovamente prima anomalie positive, poi negative, ma con differenze minori rispetto alla media climatologica. La seconda settimana, quella più fredda, è stata anche l’unica caratterizzata da precipitazioni di una certa entità, nevose fin giù a quote di 6-700 m, mentre il resto del mese è stato prevalentemente più secco dalla norma. Da segnalare intorno alla metà del mese, tra i giorni 15 e 17, notevoli inversioni termiche notturne soprattutto nella Valle dell’Aterno, con temperature minime più alte sui versanti montani che non a valle: si confrontino, ad esempio, le anomalie di temperatura minima a Castel Del Monte e L’Aquila in Figura 4.
Dato l’alternarsi di anomalie positive e negative durante il mese, gennaio 2022 non è risultato complessivamente un mese né particolarmente caldo né freddo rispetto ai decenni recenti. Tuttavia, notevole è stata l’anomalia termica dei primi giorni dell’anno, parte in realtà di un periodo eccezionalmente caldo che si è protratto già dai giorni di Natale del 2021. Se infatti andiamo a vedere la serie delle anomalie di temperatura media nel periodo 1-5 gennaio per tutti gli anni dal 1974 ad oggi (Figura 6), si può vedere come il 2022 sia stato quello più caldo, in particolare nelle stazioni in montagna, con anomalie di +6-7°C rispetto alla media 1991-2020.
Il periodo di forte anomalia calda è stato favorito dall’instaurarsi di condizioni anticicloniche particolarmente pronunciate sul Mediterraneo Occidentale nel periodo tra Natale 2021 ed Epifania 2022, come mostrato dalle anomalie di geopotenziale a 500 hPa e di temperatura a 850 hPa in Figura 7. Le stesse condizioni hanno favorito il formarsi di estesi e densi strati di nubi nella parte più bassa dell’atmosfera, in particolare sulle aree costiere e di pianura, come ad esempio ben visibile nell’immagine MODIS del 2 gennaio 2022 riportata in Figura 8, dove gli Appennini e il Sud Italia emergono come isole da un mare di nebbia sul Mediterraneo Nord-Occidentale.