Dicembre 2023 sulla Regione Abruzzo è stato più caldo di 2.4°C rispetto alla media di riferimento climatologico 1991-2020, e più secco, con precipitazioni più scarse in media del 67% rispetto alla climatologia.
Condizioni di prevalente alta pressione sull’Europa occidentale hanno favorito un flusso d’aria tiepido dall’Atlantico e condizioni di stabilità atmosferica, che hanno portato anche ad alcuni episodio di favonio appenninico (libeccio o garbino).
Analisi sinottica
In Figura 1 riportiamo le anomalie rispetto alla media climatologica 1981-2010 sull’Europa da rianalisi NCEP/NCAR (psl.noaa.gov) per il mese di dicembre 2023 di geopotenziale a 500 hPa, vento vicino alla superficie, temperatura a 2 m e precipitazione. Dalla mappa di geopotenziale si può vedere come una vasta area ciclonica di bassa pressione sia stata prevalente sull’Europa nordorientale, mentre sull’Europa sudoccidentale ha prevalso l’alta pressione in estensione dall’Atlantico. Il flusso di aria prevalente sull’Italia è stato dunque occidentale, in superficie occasionalmente da Sud-Ovest (libeccio o garbino) che, nello scavalcare l’Appennino è andata a perdere umidità e a rediscendere in raffiche calde e secche sul versante Adriatico. Il Sud Europa è stata caratterizzato da anomalia termica positiva di circa +2°C rispetto alla climatologia, mentre sul Nord Europa hanno prevalso anomalie negativi di -3°C. Le precipitazioni sono state più abbondanti su gran parte dell’Europa centro-settentrionale, mentre sul Mediterraneo sono stati più scarse della climatologia.
Analisi locale
In Figura 2 mostriamo le mappe di anomalia delle temperature e delle precipitazioni sulla regione Abruzzo, ricostruite con dati dell’Ufficio Idrografico e Mareografico elaborate dal CETEMPS, per il mese di dicembre 2023. Le anomalie di temperatura sono state positive ovunque. La temperatura media è stata più alta del riferimento climatologico 1991-2020 di +2.4°C in media, con punte di +3.2°C nell’entroterra pescarese. La distribuzione spaziale delle anomalie di temperatura massima risultano simili a quella della media, ma con valori rispettivamente più elevati (+3.4°C in media). Le anomalie delle temperature minime sono state più uniformi e relativamente contenute (+1.6°C in media). Le precipitazioni sono state più scarse in media del 67%, leggermente maggiori nell’aquilano e leggermente minori sulla fascia costiera.
Nelle Figura 3 – Figura 7 riportiamo le serie temporali di anomalie di temperatura (media, massima, minima ed escursione giornaliera) e precipitazione giornaliere per diverse località della Regione Abruzzo rispetto alle medie climatologiche 1991-2020 per il mese di dicembre 2023. Si può vedere come il mese sia stato caratterizzato da anomalie termiche in prevalenza positive, in modo continuativo per tutta la seconda metà del mese. I giorni con caldo più persistente anche nelle ore notturne sono stati caratterizzati dalla favonizzazione dei venti di libeccio al passaggio sopra gli Appennini, con salita iniziale e perdita di umidità attraverso precipitazione sul versante Tirrenico sopravento e ridiscesa con aria secca e calda sul versante Adriatico sottovento.
Le precipitazioni più significative sono occorse in un paio di giorni a metà mese, complice il passaggio di un fronte freddo che ha anche determinato alcuni dei giorni con anomalia termica negativa.
In Figura 8 riportiamo il dettaglio delle località di Catignano (PE) e Avezzano (AQ) con la cronologia dei 10 anni con eventi più estremi in positivo e in negativo per temperatura e precipitazione nel periodo 1974-2023. Il dato di dicembre 2023 è il più alto nella serie storica per Catignano, segnando quindi un nuovo record di temperatura. Per Avezzano non si tratta di record, ma il mese è comunque tra i dieci più caldi della serie. Per le precipitazioni, dicembre 2023 è stato tra i 10 più secchi degli ultimi 50 anni.
Previsioni stagionali
Riportiamo le valutazioni che possono essere tratte in base alle previsioni stagionali rilasciate dal servizio europeo Copernicus (https://effis.jrc.ec.europa.eu/apps/effis.longterm.forecasts/) per le prossime tre settimane in Figura 9.
Per quanto riguarda l’Italia, la settimana prossima è attesa essere decisamente più fredda e umida della norma, quindi potenzialmente favorevole ad accumulo nevoso significativo sulle montagne. Le condizioni appaiono rientrare poi gradualmente nella norma nelle successive due settimane.
I dati meteorologici delle stazioni abruzzesi sono raccolti dall’Ufficio idrologia, idrografico e mareografico dell’Agenzia Regionale di Protezione Civile dell’Abruzzo ed elaborati dal CETEMPS dell’Università degli Studi dell’Aquila, secondo la metodologia illustrata in https://rmets.onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/joc.7081.