Il marzo 2022 sulla Regione Abruzzo è stato il più freddo degli ultimi vent’anni, con anomalia di temperatura media inferiore di circa 2°C rispetto alla media 1991-2020, evenienza che non si era più verificata dagli anni ’90. Il mese è stato anche tra i più secchi degli ultimi decenni, con un deficit di precipitazione di 20-30 mm. Questa situazione è stata determinata da un persistente anticiclone sull’Europa Nord-Orientale.
In Figura 1 riportiamo le anomalie rispetto alla media climatologica 1981-2010 sull’Europa da rianalisi NCEP/NCAR (psl.noaa.gov) per il mese di marzo 2022 di pressione al livello del mare, vento vicino alla superficie, temperatura a 2 m e precipitazione. Dalla mappa di pressione si deduce come l’Anticiclone delle Azzorre sia stato praticamente assente, mentre a dominare la scena ci sia stata un promontorio di alta pressione sull’Europa Nord-Orientale, che inizialmente si è trovato sulla Russia per poi gradualmente spostarsi verso Est. Questa configurazione ha favorito un flusso continuo di masse d’aria fredda e secca dalle steppe siberiane verso il Mediterraneo. Si sono infatti registrate anomalie termiche medie negative sull’Europa Sud-Orientale, con punte di -8°C sulla Turchia, e precipitazioni inferiori di circa -2 mm/giorno su gran parte d’Europa, con l’eccezione della Penisola Iberica, dove invece ci sono state precipitazioni abbondanti.
Nelle Figura 2 – Figura 5 riportiamo le anomalie di temperatura (media, massima e minima) e precipitazione giornaliere per diverse località della Regione Abruzzo rispetto alle medie climatologiche 1991-2020 per il mese di marzo 2022. In Figura 6 riportiamo invece la serie storica delle anomalie di temperatura media mensile relativa al mese di marzo per gli anni 1974-2022 nei quattro capoluoghi abruzzesi.
Il mese è stato decisamente più freddo e asciutto della media nelle prime tre settimane, mentre nell’ultima settimana le temperature sono risalite a valori superiori alla media. Le poche precipitazioni verificatesi nella prima settimana sono state nevose fino a quote di 6-700 m, come evidenziato nella copertura nevosa visibile dal satellite del 10 marzo rispetto al 25 febbraio (Figura 7). Nella prima metà del mese le anomalie di temperatura media sono state sempre intorno ai -5°C rispetto alla media di riferimento 1991-2010, con punto inferiori a -10°C in alcuni giorni per le temperature massime e minime. A metà mese, il freddo ha concesso una breve pausa, per poi riprendere nella terza settimana. Il record negativo di temperatura si è toccato a Roccaraso il 13 marzo, con -18°C di minima giornaliera. Si sono registrati anche alcuni cosiddetti “giorni di ghiaccio”, ovvero giorni in cui la temperatura non è mai salita sopra 0°C, nella prima settimana di marzo a Campotosto, Castel del Monte, Goriano Sicoli, Pescocostanzo e Roccaraso.
Nei giorni centrali del mese, durante la temporanea tregua di freddo, c’è stato l’arrivo di masse d’aria cariche di polveri desertiche, come visibile dall’opacità caratteristica del cielo e dal profilo verticale delle polveri atmosferiche da strumentazione LIDAR (Figura 8). A differenza del tragitto tipico che queste polveri percorrono direttamente dal Nord Africa verso l’Italia, il pennacchio desertico ha intrapreso un giro molto più lungo, sorvolando a Nord la Penisola Iberica per poi arrivare in Italia da Nord-Ovest (Figura 9).
L’ultima settimana del mese è stata caratterizzata da condizioni più tipiche di prevalente alta pressione sul Mediterraneo. Ciò ha favorito sia un rialzo termico, sia un aumento dell’accumulo di inquinanti. Nei giorni 21-25 marzo, in particolare, nelle stazioni dell’ARTA Abruzzo si sono registrati livelli elevanti di particolato sulla costa adriatica, che sono stati causati, oltre che dalle favorevoli condizioni di stabilità atmosferica, anche probabilmente dal concomitante arrivo di polveri sahariane e di inquinanti dalla Pianura Padana (Figura 10).
I dati meteorologici delle stazioni abruzzesi sono raccolti dall’Ufficio Idrografico e Mareografico della Regione Abruzzo ed elaborati dal CETEMPS dell’Università degli Studi dell’Aquila con la metodologia riportata in https://rmets.onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/joc.7081.