Ne stanno parlando in molti ma lo conoscono in pochi, tanti stanno generando confusione di nomi, molti altri puntano al sensazionalismo mediatico. Quella a cui stiamo assistendo in queste ore è la presenza di una intensa tempesta sul settore orientale del Mediterraneo, attualmente tra Sicilia e penisola Ellenica, con caratteristiche simili a quelle dei cicloni tropicali, chiamata TLC (Tropical-Like Cyclone) o Medicane (acronimo di Mediterranean Hurricane). Sebbene all’interno della comunità scientifica il dibattito sulla esatta caratterizzazione di tali sistemi sia ancora aperto, queste strutture sono caratterizzate dalla presenza di un “occhio” (ovvero un’area sgombra da nubi e di calma di vento) ben visibile da satellite, anche per diversi giorni; da una intensità dei venti superficiali che può raggiungere occasionalmente quella di un uragano di categoria 1 (CAT 1, 119-153 km/h); da un forte gradiente di pressione in prossimità dell’occhio e di un warm core (cuore caldo) attorno al minimo di bassa pressione (Figura 1) determinato dal rilascio di calore latente durante la convezione (Fita el al. 2007, Moscatello et al. 2008 a e b, Miglietta et al. 2011, Miglietta et al. 2013, Ricchi A. et al 2017).
Figura 1. Mappa prevista della pressione al suolo in hPa (pannello in alto) e di temperatura e altezza geopotenziale a 500 hPa delle ore 00UTC di sabato 29 settembre (pannello in basso). (fonte CETEMPS http://cetemps.aquila.infn.it/, modello previsionale WRF con risoluzione spaziale di 12 km)
Ma vediamo come si formano i TLC nel Mediterraneo. Diversi sono i fattori che contribuiscono alla sua genesi: presenza di un disturbo in quota ovvero una saccatura fredda che spesso si isola in cut-off ed un forte gradiente di temperatura tra la superficie del mare e l’atmosfera. Quali sono gli effetti al suolo di un Medicane o TLC? Nuvolosità cumuliforme, cui sono associate piogge intense e forti raffiche di vento.
Non è la prima volta che un TLC fa la sua apparizione nel Mediterraneo. Numerosi infatti gli esempi di Medicanes susseguitisi nel corso dell’ultimo trentennio. Di seguito ne elenchiamo soltanto alcuni: gennaio 1982, settembre 1983, dicembre 1984, dicembre 1985, ottobre 1994, gennaio 1995, ottobre 1996, ottobre e dicembre 1997, dicembre 2005, novembre 2011, novembre 2014.
Di seguito è riportata la previsione dell’evoluzione temporale del Medicane per sabato 29 settembre tra le 00UTC e le 09UTC (rispettivamente 02 e 11 ora locale). L’immagine (figura 2) mostra lo spostamento del sistema verso le coste della Grecia, evidenziando massimi di precipitazione compresi tra 80 e 100 mm/3h e venti superiori a 50 nodi (1 nodo=1,852 km/h).
Figura 2. Mappa prevista della precipitazione trioraria (mm/3h) e del vento (nodi) alle 00UTC (pannello di sinistra) e alle 09UTC (pannello di destra) di sabato 29 settembre. (fonte CETEMPS http://cetemps.aquila.infn.it/, modello previsionale WRF con risoluzione spaziale di 12km)
Referenze:
Autori dell’articolo: Ida Maiello, Vincenzo Mazzarella, Ilaria Gandolfi