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In un recente studio, svolto dal gruppo di Fisica Tecnica dell’Università “Sapienza” di Roma in collaborazione con il CETEMPS, si è enfatizzato il ruolo della natura dei dati meteorologici utilizzati per il calcolo del bilancio energetico degli edifici. Questo tipo di calcoli sono alla base delle perizie volte a certificare la classe energetica delle nostre case. Nello studio si sono evidenziati due aspetti principali, riguardanti la necessità dell’utilizzo di: software che permettano una descrizione geometrica e dei materiali molto dettagliata dell’edificio e (2) dati meteorologici su base oraria specifici per l’area di interesse.

Vista aerea del sito dell’edificio nel centro di Roma utilizzato per il caso studio e della posizione degli aeroporti di Fiumicino e Ciampino.

Quest’ultimo aspetto può sembrare poco sorprendente, ma in realtà i dati meteorologici rappresentativi del tessuto urbano sono ancora difficili da reperire. Tipicamente, infatti, l’informazione meteorologica in questo tipo di calcoli, almeno in Italia, deriva dalle stazioni dell’aeronautica militare più vicine, situate solitamente in aeroporti. Tuttavia, è noto che le città sono affette dall’effetto di isola di calore, per via della loro conformazione e dei materiali di costruzione utilizzati, tali da rendere i dati derivati dai limitrofi aeroporti inadeguati alla descrizione del tessuto urbano.

 

Energia richiesta dall’edificio in esame, con diversi dati meteo in ingresso: aeroporti (CIA e FCO) e modello urbano (WRF). In alto i valori assoluti, in basso le differenze tra le simulazioni.

In mancanza di dati osservati in città, si è testato l’utilizzo di un modello meteorologico (WRF) accoppiato ad un modulo avanzato di scambi energetici in aree urbane (Urban Canopy Model, UCM), che ha permesso di rappresentare meglio temperatura e vento nel centro città di Roma, sede dell’edificio scelto per il caso studio. Ebbene, si è trovato che le differenze in termini di richieste energetiche dell’edificio variano sostanzialmente se si utilizzano dati più rappresentativi dell’area, in particolare per il raffreddamento. La differenza tra l’energia richiesta calcolata con i dati “urbani” e quelli “aeroportuali” è di circa -4/-7% per il riscaldamento e ben +35/+50% per il raffreddamento. Lo studio ha quindi enfatizzato l’importanza di una corretta caratterizzazione della meteorologia urbana per una pianificazione affidabile delle caratteristiche energetiche degli edifici.

 

 

Autore dell’articolo: Gabriele Curci

Referenze:

Ciancio, V.; Falasca, S.; Golasi, I.; Curci, G.; Coppi, M.; Salata, F. Influence of Input Climatic Data on Simulations of Annual Energy Needs of a Building: EnergyPlus and WRF Modeling for a Case Study in Rome (Italy). Energies 2018, 11, 2835.

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