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Nel fine settimana 17-19 Novembre 2017, il CETEMPS è stato protagonista di un importante evento quale il Festival della Meteorologia 2017. All’interno di questa manifestazione, giunta alla sua terza edizione, è stato consegnato per la prima volta il Premio “Sergio Borghi” assegnato dalla Fondazione OMD – Osservatorio Meteorologico Milano Duomo – ai migliori poster della manifestazione. Il premio ha visto la vittoria di cinque neolaureati e tra questi c’è la dottoranda CETEMPS Ilaria Gandolfi, che ha presentato il poster dal titolo “Caratterizzazione dello strato limite atmosferico mediante radiosondaggi dal sito di Casale Calore, L’Aquila”, lavoro svolto in collaborazione con Gabriele Curci, Giovanni Pitari e Vincenzo Rizi. Il lavoro presentato si prefigge l’obiettivo di studiare lo stato limite planetario (planetary boundary layer) aquilano, attraverso l’analisi dei profili verticali di temperatura ottenuti da radiosondaggi effettuati al CETEMPS.

Il planetary boundary layer (PBL) è la parte di troposfera immediatamente a contatto con la superficie terrestre e da questa è importante stabilire le caratteristiche di stabilità atmosferica e come questa influisca sulle attività umane e sul ristagno degli inquinanti. Il PBL non ha un’altezza precisa né una stratificazione fissa, poiché queste due caratteristiche evolvono e cambiano nell’arco della giornata.  Lo scopo di questo lavoro è stato quello di analizzare i dati ottenuti da radiosondaggi al fine di studiare l’andamento e l’evoluzione dello strato limite planetario e verificare il legame tra stabilità atmosferica e la concentrazione degli inquinanti. I dati analizzati si riferiscono a radiosondaggi effettuati dal 2004 al 2015 presso il sito di Casale Calore (Preturo, L’Aquila). Si è catalogata la presenza di inversioni termiche, condizione essenziale per la stabilità atmosferica. Inoltre, l’individuazione dell’altezza del boundary layer diurno e notturno è servita per avere un indice del volume all’interno del quale gli inquinanti emessi ristagnano. L’altezza del PBL e il calcolo del gradiente di temperatura potenziale ci portano ad ottenere correlazioni con le concentrazioni degli inquinanti. Il radon (Rn222) è un perfetto tracciante dei moti atmosferici nello strato limite e correlando le concentrazioni notturne di quest’ultimo con il gradiente termico verticale si ha un’idea di quanto la concentrazione di radon notturno sia indice di stabilità o instabilità atmosferica: più è stabile l’atmosfera, maggiore è l’accumulo di radon al suolo.

Ci si è posti l’obiettivo di considerare i casi in cui le concentrazioni di radon diurno erano quasi equiparabili a quelle di radon notturno, anche in condizioni di stabilità atmosferica. In queste casi, le concentrazioni sono frutto anche del trasporto di radon da siti remoti. Sfruttando le backtrajectories a 200 e 500 m sono stati ricostruiti tutti i percorsi delle masse d’aria in arrivo sul sito aquilano a partire dai 10 giorni precedenti. Attraverso un semplice modello a box che prende in considerazione il flusso medio di radon (15 Bq/m2*h), il tragitto delle backtrajectories e i valori di radon acquisiti, si sono ottenute le concentrazioni di radon trasportato. Il massimo del trasporto da siti remoti si verifica nei mesi estivi e all’inizio dell’Autunno, e ciò che viene trasportato è rapidamente rimescolato nel PBL dagli intensi moti verticali.

Autore dell’articolo: Ilaria Gandolfi.

Riferimenti:

Gandolfi, I., Curci, G., Pitari, G., Rizi, V.: Caratterizzazione dello strato limite atmosferico mediante radiosondaggi dal sito di Casale Calore, L’Aquila, Festival Meteorologia 2017

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